Sarebbe possibile diagnosticare l’autismo con la realtà virtuale? Un approccio innovativo ed evidencebased, che nasce in tempi odierni e che fa ben sperare.

Le debolezze della testistica odierna

Ormai la tecnologia è presente in qualsiasi attività quotidiana e si sta facendo spazio anche dove è complesso portare un contributo, come nella diagnostica. Riflettiamoci un attimo: perché nel 2020 continuiamo a fare diagnosi con test carta e penna e interviste semi-strutturate? I disturbi psicologici vengono descritti con sistematicità, rigore e metodo, non dovrebbero perciò essere diagnosticati mediante strumenti altrettanto oggettivi?

Non tutti i test sono così, esistono test completi e oggettivi che permettono di diagnosticare con facilità e attendibilità vari disturbi, però esistono anche condizioni psicologiche che vengono diagnosticate senza altrettanta validità. Un esempio?




La diagnosi del disturbo dello spettro autistico avviene attraverso questionari e interviste rivolte ai genitori, relative ai comportamenti abituali del bambino (come ADOS-2, ADI-R, CARS). La desiderabilità sociale, l’interpretazione soggettiva del genitore e l’esperienza del clinico potrebbero influenzare il processo di diagnosi e condurre a risultati poco oggettivi.

I vantaggi della VR

E se si sostituissero tali test con nuove tecnologie? E se il test diagnostico per l’autismo fosse un gioco in realtà virtuale? Tutti i soggetti proverebbero la stessa condizione, eliminando così il bias dello sperimentatore. Inoltre l’analisi del dato da parte del software risulterebbero più solidi rispetto alla fase di scoring umana.

Come diagnosticare l’autismo con la realtà virtuale - Psicologia Cognitiva Applicata

La realtà virtuale inoltre, essendo un prodotto recente, è appetibile e interessante sia per bambini che per adulti e permette di ricreare in laboratorio dinamiche ad elevata validità ecologica. Così invece che chiedere ad un genitore come il figlio reagisce a fronte di uno stimolo, con la realtà virtuale è possibile analizzare direttamente come il bambino si comporta in quella situazione, simulata e riprodotta in un contesto sicuro.

Diagnosticare l’autismo con la realtà virtuale

Ma quali variabili si possono misurare in realtà virtuale? Esattamente tutte quelle che si possono misurare nel mondo reale: variabili comportamentali (tempi di risposta, decision making, preferenze) e processi impliciti (come movimenti oculari, attivazione psicofisica, potenziali evocati).

Partendo dalla disfunzione sensoriale tipica dello spettro autistico, ossia la iper/ipo-reattività a stimoli visuali, olfattivi e auditivi, nel laboratorio LabLENI (Università Politecnica di Valencia) è stato sviluppato un ambiente virtuale per CAVE (spazio virtuale semi-immersivo). Mediante la misurazione della conduttanza cutanea dei bambini in risposta a determinati stimoli dell’ambiente permette di distinguere i bambini con diagnosi dello spettro autistico, dai bambini con sviluppo normo-tipico.

Il sistema è stato testato con bambini dai 3 ai 7 anni. A Seguito di una prima fase di allenamento dell’algoritmo di machine learning, nel test di conferma sono stati riconosciuti correttamente un 85% dei bambini autistici.

A differenza del test di allenamento dell’algoritmo, nel test di conferma il sistema non conosce a priori la condizione clinica dei partecipanti. L’accuratezza del 85% ottenuta è comparabile all’accuratezza di diagnosi dei metodi più tradizionali. E anzi, a differenza di essi si fonda su una variabile oggettiva, relazionata ad un processo implicito nell’essere umano che riflette la sua reazione a fronte di stimoli interni ed esterni. Mi riferisco appunto alla già citata la conduttanza cutanea.

Autismo e realtà virtuale: primi passi verso un futuro evidencebased

C’è ancora molto da fare prima di poter affermare scientificamente che la diagnosi dell’autismo in realtà virtuale sia possibile, ma sicuramente questo primo studio è un grande progresso e vedrà il suo sviluppo nei prossimi anni.

Per maggiori informazioni sullo studio puoi leggere il paper:

Alcañiz Raya M, Chicchi Giglioli IA, Marín-Morales J, Higuera-Trujillo JL, Olmos E, Minissi ME, Teruel Garcia G, Sirera M and Abad L (2020). Application of Supervised Machine Learning for Behavioral Biomarkers of Autism Spectrum Disorder Basedon Electrodermal Activity and Virtual Reality. Front. Hum. Neurosci. 14:90. doi: 10.3389/fnhum.2020.00090

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Eleonora Minissi PhD – Team PCA

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