Come prendere decisioni quotidiane?

Immaginate di avere un figlio, e che vostro figlio mangi dal lunedì al venerdì alla mensa scolastica. La scelta è ampia: si va dal pesce alla carne, dal succo alla cola, dalla macedonia alle patatine fritte. Voi sapete già la decisione che prenderà vostro figlio: inutile cercare di convincere un bambino a non mangiare tutti i giorni patatine fritte e bere cola, anche se sapete bene che ciò può causare danni alla sua salute. Come prendere queste decisioni quotidiane?

E se ci fosse un metodo per indirizzare le scelte di tuo figlio e fargli aumentare i consumi di determinati alimenti fino al 25%?

Come prendere decisioni quotidiane: una scelta complicata

Studi hanno confermato che disporre gli alimenti in un certo modo e ad una certa altezza può influenzare notevolmente le scelte dei consumatori: il consumo di un determinato prodotto può in questo modo essere aumentato fino al 25%. Fate caso alla disposizione dei prodotti la prossima volta che andate a fare la spesa, per esempio: quelli che noterete per primi molto probabilmente saranno quelli ad altezza occhi.

Immaginate quindi che il proprietario della mensa possa influire, volente o nolente, sulla salute dei vostri figli. Costui infatti ha davanti a sé due ipotesi:

  1. Disporre gli alimenti in modo che i bambini consumino i cibi più salutari;
  2. Disporli in maniera casuale (compiendo però una scelta anche in questo caso, poiché anche se casuale la disposizione del cibo influirà sulle scelte dei bambini).

Quale ipotesi sarebbe da preferire? In quanto genitori del bambino, preferireste che i cibi più salutari siano disposti ad altezza occhi oppure in maniera casuale? Come prendere decisioni quotidiane che sembrano così semplice, ma che hanno un impatto così rilevante?




Potreste pensare che la prima ipotesi sia eccessivamente paternalistica, mentre che la seconda possa essere ingiusta, dato che per casualità nelle varie mense i bambini potrebbero avere diete differenti e quindi più o meno salutari.

Richard Thaler e la “spinta gentile”

L’esempio che avete appena letto è l’incipit del libro “La spinta gentile” (“The nudge”) scritto da Richard Thaler (Premio Nobel per l’Economia 2017) e Cass R. Sunstein. I due economisti sostengono infatti la tesi che noi esseri umani non siamo sempre in grado di compiere le scelte migliori per noi: spesso infatti veniamo fuorviati da problemi percettivi, decisioni di primo impulso e altri meccanismi in grado di non permetterci di comportarci da esseri razionali come vorremmo.

Il nostro desiderio sarebbe quello di essere un homo oeconomicus, ossia un individuo completamente razionale in grado di soddisfare i propri interessi personali; la realtà è che siamo esseri spesso irrazionali, in grado di non comprendere tutte le alternative possibili in una scelta e spesso guidati dall’istinto e dall’impulso.

Il proprietario della mensa di cui parlavamo prima è quello che viene chiamato “architetto delle scelte”, ossia una persona che predispone una situazione indirizzando, volente o nolente, le scelte di altri. Gli studiosi credono che nella nostra società siano molti gli architetti che indirizzano, anche senza volerlo, come prendere decisioni quotidiane. Come per l’esempio della mensa, in molti aspetti della vita ci sono infatti fattori che influiscono sulla percezione delle persone, dalla disposizione dei piatti in un menu alle scelte di “default” presenti nel sistema pensionistico o sanitario.

Come prendere decisioni quotidiane _ Psicologia Cognitiva Applicata (1)

L’approccio scelto da Tahler e Sunstein viene definito da loro stessi “paternalismo libertario”: gli studiosi credono che indirizzando la scelta degli individui verso quella più vantaggiosa per loro si otterranno benefici non solo per le persone, ma per tutta la collettività. Nel caso della mensa, per esempio, avrebbero indirizzato i bambini verso un maggior consumo di cibi salutari.

Una decisione libera?

Attenzione però, in questo modo non viene costretta nessuna scelta: se i bambini avessero voluto le patatine, avrebbero potuto prenderle senza problemi. Piuttosto che lasciar decidere il caso, i due studiosi preferiscono un approccio in grado di offrire una “spinta gentile” alle numerose decisioni della vita quotidiana, a cui spesso non prestiamo attenzione.

Tale approccio è stato, come prevedibile, oggetto di molti dibattiti: l’efficacia di tali sistemi non può essere messa in dubbio, invece sull’eticità degli stessi è possibile discuterne ampiamente.

Se sei interessato ai legami esistenti tra la psicologia e l’economia, prova a dare un’occhiata a questo articolo sul valore percepito dai consumatori. Apprezzi i nostri contenuti? Condividili con i tuoi amici sui tuoi social preferiti. Aiutaci a combattere le fake news sulla psicologia, iscriviti al nostro canale Youtube, ascolta i nostri podcast su Spotify, Apple Podcast e Spreaker. E che l’evidencebased sia con te. 

Francesco Nascimbeni

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Thaler, R., & Sunstein, C. R. (2014). Nudge. La spinta gentile: La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità. Feltrinelli Editore. Lo puoi acquistare su Amazon.