Farmaci e demenza: quale legame? Il deterioramento cognitivo in generale, e la sindrome di Alzheimer in particolare, sono patologie neurodegenerative per cui non esiste cura farmacologica. Questo significa che attualmente non esistono farmaci in grado di far rientrare la sintomatologia nella norma. Tuttavia…
Demenza e trattamento farmacologico
Il trattamento farmacologico, per i soggetti più anziani, è indirizzato principalmente a ridurre o contenere sintomi depressivi, sintomi comportamentali e psicologici (come l’aggressività o l’agitazione), e sintomi cognitivi.
Attualmente i farmaci utilizzati agiscono sui neurotrasmettitori cerebrali: come già detto però non alterano il decorso della malattia, ma sono utili per ridurre (in modo più o meno evidente) il quadro sintomatologico.
Successivamente descriveremo brevemente alcuni dei farmaci più usati quando si parla di Alzheimer: ricordiamo che in nessun caso ciò che è scritto su questo articolo sostituisce il parere di un medico, e che gli effetti dei farmaci (sia positivi sia collaterali) dipendono assolutamente da persona a persona.
Farmaci e demenza
Alcuni dei farmaci più utilizzati sono inibitori dell’acetilcolinesterasi: vuol dire che rendono maggiormente disponibile l’acetilcolina, e in questo modo aumentano la funzionalità cognitiva.
Tra questi troviamo:
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- donepezil, può rallentare la progressione del declino cognitivo nel primo stadio della malattia, ma l’effetto viene progressivamente perso. Produce effetti positivi sulla cognizione e aiuta a preservare la funzionalità del paziente;
- rivastigmina, produce un modesto incremento delle funzioni cognitive e dell’attività cognitiva;
- galantamina, migliora in modo modesto le funzioni cognitive, ma non ha effetto sulle attività quotidiane del paziente.
Un altro farmaco, probabilmente uno dei più noti quando si parla di Alzheimer, è la memantina. La memantina agisce sui recettori del glutammato, il principale neurotrasmettitore eccitatorio dell’encefalo. Una superattivazione di questo neurotrasmettitore, infatti, porta a danno neuronale e a processi neurodegenerativi.
La memantina sembra apportare benefici sulla cognizione, sulla memoria e sui comportamenti aggressivi e negativi dell’Alzheimer.
Farmaci e demenza
Bisogna inoltre ricordare che la patologia di Alzheimer non è solo associata al deterioramento cognitivo, ma a tutta una serie di sintomi comportamentali e alterazioni dell’umore che devono essere presi in considerazione nella pianificazione del piano terapeutico.
Tra questi sintomi ricordiamo la depressione e l’apatia, ma anche deliri, allucinazioni, agitazione e altri disturbi comportamentali.
Ultimamente l’attenzione si sta altresì spostando sulle piante medicinali e sui trattamenti naturali per alcuni disturbi psicologici, ma anche sull’effetto che alcune spezie (e.g. curcumina, zafferano, ecc) avrebbero sulle funzioni cognitive e cerebrali.
Ma di questo ne parleremo nel prossimo articolo!
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