Come ogni volta, ci siamo fatti ispirare da una delle tante domande che ci avete posto su instagram. Forse ad averla posta sei proprio tu, che in questo momento stai leggendo questo articolo. Gli animali parlano tra di loro? C’è differenza tra comunicazione e capacità linguistiche? Scopriamo cosa dice la letteratura scientifica, scopriamo la cognizione animale, tra scimmie, api e polli. Perché anche questa è psicologia cognitiva applicata.
Occorre, prima di tutto, compiere una distinzione fondamentale tra:
- Capacità linguistica Animale – Codice comunicativo con caratteristiche simili al linguaggio umano
- Comunicazione Animale – Segnali naturali di scambio informazioni
Gli animali parlano tra loro, forse
Il linguaggio è una caratteristica esclusivamente umana, oppure no? Alcune teorie descrivono l’abilità linguistica come frutto di una lenta evoluzione di sistemi comunicativi meno sofisticati, quindi accessibili anche ad animali. E, a dire il vero, esiste un’area di ricerca che indaga direttamente le capacità linguistiche degli animali. Come?
Attraverso l’insegnamento di codici artificiali di comunicazioni simili a quello dell’essere umano, che gli animali, sorprendentemente, sono in grado di apprendere. Questo non significa che potrai commentare le partite di Champion’s league con il tuo cane. O almeno, non ancora. Cosa dice la scienza?
Si tratta per lo più di casi studio, come quello della scimmia Washoe. Gardner e colleghi insegnarono allo scimpanzé la lingua dei segni. In due anni di lavoro, l’animale riuscì ad apprendere più di un centinaio di segni. Miglioramenti simili, tuttavia, sono di gran lunga inferiori rispetto alle potenzialità di apprendimento di un bambino che si appresta ad imparare questo tipo di linguaggio. Qual è allora, secondo gli studiosi, la difficoltà principale per gli animali?
I nostri amici non sarebbero in grado di applicare il concetto di ricorsività, ovvero di applicare stesse regole linguistiche al risultato della precedente applicazione. In poche parole, non sarebbero in grado di costruire un numero infinito di frasi partendo da un numero finito di regole. Quindi?
Comunicazione animale
Secondo la ricerca gli animali potrebbero apprendere un linguaggio artificiale grezzo, impossibile da paragonare a quello umano. Il mondo naturale, tuttavia, offre una moltitudine di affascinanti esempi di comunicazione animale. Non si tratta di veri e propri linguaggi, tuttavia vale la pena citarne due: la danza delle api e il canto degli uccelli.
La danza delle Api
Cosa succede quando un’ape bottinatrice trova una fonte di cibo? Inizia a danzare. Tuttavia, in base alla distanza dall’alveare, la danza subirà consistenti variazioni:
- Entro i 50m dall’alveare = Danza circolare per oltre 30 sec.
- Oltre i 50m dall’alveare = Danza dell’addome
Una comunicazione efficace, che permetterà alle altre api di ottenere l’informazione chiave, biologicamente rilevante per la sopravvivenza. Memorizzando alcune variabili della danza (ritmo, direzione, etc…), le altre arriveranno a comprendere il significato del messaggio, e quindi la posizione della fonte di cibo.
In questo modo, senza alcuna esplorazione diretta, lo sciame potrà conoscere e raggiungere territori esplorati solo da un’unica ape, massimizzando il risultato senza sprecare utili energie. Anche se non si tratta di un linguaggio vero e proprio, questa modalità integra capacità comunicative e spaziali con il massimo della precisione. Anche senza ricorsività, la comprensione del significato è massima.
Il canto degli uccelli
Un altro sistema comunicativo efficace nel campo della discriminazione acustica è il canto degli uccelli. Mi piacerebbe parlarvi di quei due famosissimi piccioni che riconobbero e discriminarono, nel 1984, i brani di Stravinsky, ma non è questo il giorno. Oggi rimarremo sul natural, e in particolare su quei furbetti – parola usata non a caso – dei polli.
Per cominciare, il pollo domestico mostra due tipi di segnali acustici, uno per indicare agli altri conspecifici la presenza di un predatore di terra, uno per predatori aerei. Già qui si evince un’intenzionalità, e una tipologia di significato completamente differente tra i sue segnali. Tuttavia, l’animale mostra tutta la sua “furbizia” nel cambiamento volontario dell’intensità comunicativa in presenza di altri animali. Cosa significa?
Il gallo mostra richiami legati al cibo e al pericolo più alti solo se nei dintorni è presente una femmina sessualmente appetibile della stessa specie. In presenza di altri maschi, o di femmine non conspecifiche, i richiami saranno scarsamente udibili. Un vero gallo, insomma.
Gli animali comunicano tra loro
Alla luce delle evidenze scientifiche, risulterebbe quindi più corretto affermare che gli animali non parlano tra loro poiché non sono in grado di utilizzare un sistema linguistico simile a quello umano. Esistono però sistemi comunicativi rudimentali che tuttavia permettono agli animali di esprimere informazioni rilevanti per la sopravvivenza, comprese alla perfezione dai conspecifici. Pensiero e significato, quindi, potrebbero essere scindibili
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