La Marijuana fa male al cervello

Dati i sondaggi dei giorni scorsi, abbiamo deciso di dare voce a una delle tante richieste di articolo che ci sono arrivate. Argomento interessante, forse spinoso. Se, tuttavia, abbiamo trattato casi come i “diavoli della bassa modenese”, di certo potremmo affrontare anche quest’ultimo senza prendere particolari posizioni personali. La marijuana fa male al cervello? Lascia che sia la scienza a parlare.

Nel 2018 Amna Zehra e colleghi pubblicano una review sugli effetti della Cannabis sul cervello. Nello studio vengono analizzati gli effetti a breve e a lungo termine, fino a citare il disturbo da astinenza da Cannabis, presente nel DMS-5. Quali sono i criteri per cui sia possibile, tramite professionisti qualificati, diagnosticare tale disturbo?

La Marijuana fa male al cervello e alle funzioni esecutive (4)

…è una condizione clinica che si manifesta in seguito a cessazione di uso di cannabis che è stato intenso e prolungato (cioè abituale uso quotidiano o quasi, almeno per un periodo di alcuni mesi) (Criterio A).

Tale condizione porta allo sviluppo di 3 o più dei seguenti sintomi che si sviluppano approssimativamente entro 1 settimana dopo il criterio A: irritabilità, rabbia o aggressività; nervosismo o ansia; insonnia; diminuzione dell’appetito o perdita di peso; agitazione; umore depresso; almeno uno dei seguenti sintomi fisici causa malessere significativo: dolori addominali, instabilità/tremori, sudorazione, febbre, brividi o cefalea (Criterio B).

State of Mind

Chiarito questo punto, quali sono gli effetti neurobiologici riportati dallo studio di Zehra e colleghi del 2018? Il cervello di un consumatore abituale di cannabis è uguale a un non-consumatore? Esporremo gli effetti trovati sul breve termine, per poi passare al lungo termine.

Effetti a Breve Termine

Gli effetti a breve termine consistono principalmente in un decremento delle prestazioni attentive. Gli autori concludono che secondo le ricerche analizzate, la somministrazione di THC rinforzerebbe determinate proprietà atte ad alterare la salienza percettiva. Cosa significa?

In breve, verrebbero favoriti bias di attenzione, e la persona avrebbe difficoltà a concentrarsi su stimoli rilevanti durante lo svolgimento di alcune attività (in questo caso, stimoli al computer). Tutto questo a causa dell’aumento del segnale dopaminergico, reso più forte dai principi attivi principali (THC, CBD). Ricordo che, questi effetti sono stati notati da studi condotti su adulti in salute, non su consumatori abituali di cannabis. La marijuana fa male al cervello nel lungo termine?

La Marijuana fa male al cervello e alle funzioni esecutive (4)

Effetti a Lungo Termine

Ce ne sarebbe da dire a riguardo. Così, per evitare di scrivere una nuova pagina di Wikipedia, abbiamo seguito la differenziazione trovata nello studio di Zehra, analizzando tre tipologie di long terms effects: cognizione e comportamento, cambiamenti neurofisiologici e cambiamenti strutturali rilevati con le tecniche di neuroimmagine. Si parte!

Cognizione e Comportamento

Irritabilità, rabbia, comportamenti aggressivi, ansia, difficoltà nel sonno, diminuzione dell’appetito con conseguente perdita di peso, umore depresso, tremori, aumento della sudorazione, mal di testa. Questi sono i sintomi che solitamente si presentano dopo aver smesso di consumare pesanti dosi quotidiane di cannabis. Sintomi che possono durare dall’una alle due settimane, e che di certo rappresenterebbero un ostacolo allo svolgimento della vita quotidiana. Cosa succede se si decide di non smettere? Esistono studi che hanno confrontato prestazioni cognitive di abituali consumatori vs persone che non ne fanno uso?

Una review di Broyd e colleghi del 2016 sugli effetti cronici della cannabis sulla cognizione umana sopporta l’ipotesi che, tra tutte le misure prese in considerazione, ad essere colpita sia principalmente la memoria (verbale). Nonostante ciò, risulta importante sottolineare che altre ricerche recenti non hanno trovato sintomi di declino cognitivo generale in consumatori cronici. I risultati relativi alle prestazioni inferiori in test cognitivi da parte di consumatori abituali sono stati attribuiti, anziché all’utilizzo di sostanze, a condizioni famigliari e socioeconomiche (Meier et al. 2018).

La Marijuana fa male al cervello e alle funzioni esecutive (4)

Le evidenze sono contrastanti. Sarebbe quindi possibile affermare che alcuni studi supportano il ruolo della cannabis in un declino cognitivo generale precoce, così come il contrario.

Cambiamenti Neurofisiologici

I cambiamenti neurofisiologici più consistenti relati all’utilizzo cronico di Cannabis colpirebbero principalmente i network neurobiologici nel sistema dopaminergico (piacere), stress e funzioni esecutive. L’abuso di questa sostanza sarebbe associato a difficoltà nella gestione delle risposte a stimoli stressanti, alterando il corretto funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Davanti ad un orso affamato, nel tuo corpo verranno rilasciate determinate molecole (adrenalina, noradrenalina, cortisolo) per permetterti di scappare più velocemente. Secondo alcuni studi (Somaini et al.,2012 ;Cuttler et al, 2017), la risposta neurofisiologica, nel caso di consumatori abituali, sarà o insufficiente oppure spropositata.

Studi di neuroimmagine e mutamenti strutturali

Secondo il concetto di neuroplasticità, il nostro cervello è una struttura dinamica, che viene plasmata dalla percezione di stimoli esterni. Per questo, il cervello di un esperto giocatore di calcio (10 anni di esperienza) sarà differente rispetto a quello di un novizio o di un intermedio. Esistono effetti strutturali causati dall’abuso di cannabis?

La Marijuana fa male al cervello e alle funzioni esecutive (4)

Alcuni studi hanno evidenziato cambiamenti strutturali e funzionali nelle aree coinvolte, ovviamente, nei network neurobiologici di sistema dopaminergico (Corteccia orbitofrontale, striato, giro cingolato anteriore), stress, gestione delle emozioni (amigdala) e funzioni esecutive (Corteccia prefrontale dorsolaterale, corteccia cingolata anteriore e Corteccia Frontale Inferiore). Sarebbe stato evidenziato inoltre un decremento del metabolismo frontale in caso di dipendenza da cannabis.

Conclusioni

La Marijuana fa male al cervello? Riassumendo, si potrebbe dire che, alla luce delle ricerche presentate, i contro superano di gran lunga i pro:

  • Decremento dell’attenzione (breve termine)
  • Decremento Memoria Verbale (lungo termine)
  • Alterazione di network neurofisiologici fondamentali per la sopravvivenza

Non spetta a noi, tuttavia, dare giudizi etici in merito. Ognuno è libero di utilizzare le informazioni come meglio crede. Vorresti saperne di più? Ecco qui, e buona lettura.

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