Sei al bar…ti vedo. So benissimo cos’hai intenzione di fare. Permetti in consiglio? Fermati! Posa subito quella bustina di zucchero, fallo per te. Salva il tuo sistema nervoso, e rafforza il tuo spirito: il caffè va bevuto amaro come la vita. Risparmia sullo zucchero, investi sulla salute. Lo zucchero fa male al cervello, e al portafoglio.

Oggi vorrei farti riflettere su come gli stessi dati, presentati in modo differente, possano dare un’idea completamente diversa del fenomeno descritto.

Te lo abbiamo chiesto su Instagram, te lo chiediamo anche qui: è davvero così? Esistono differenze tra zuccheri e zuccheri? Ma soprattutto, quanto può essere fuorviante un’informazione divulgata in questo modo?

Lo zucchero fa male al cervello e al portafoglio (1)

Lo zucchero fa male al cervello

L’affermazione in questa forma suscita parecchia ilarità, per il semplice fatto che lo zucchero è il “carburante” preferito del cervello. Cercherò di darti un quadro della situazione sommariamente completo in poche righe, partendo dalle basi.

L’alimentazione dell’essere umano si basa su micronutrienti (vitamine, minerali, etc…) e macronutrienti (proteine, grassi, carboidrati). Generalmente, grassi e carboidrati vengono impiegati dal corpo per produrre energia.

Alcuni tessuti, però, possono generare energia e funzionare al meglio solo utilizzando uno dei due. I tessuti in grado di utilizzare quasi esclusivamente carboidrati per funzionare, in questo caso zuccheri, vengono detti tessuti glucosio-preferenziali. I neuroni sono contemplati in quest’ultimo ordine.

Affermare che lo zucchero faccia male al cervello non ha validità scientifica. Sostenere, invece, che una dieta ad elevato contenuto di zuccheri provenienti da cibo spazzatura potrebbe portare ad un declino cognitivo, predisponendo quindi l’organismo a malattie neurodegenerative, è possibile. Sostenere, non affermare, perché in gioco ci sono numerose variabili. Vediamo ora cosa dice la scienza.

Lo zucchero fa male al cervello e al portafoglio (1)

Zucchero e neuroni

La ricerca di Paula Moreira del 2013 supporta tale ipotesi, sostenendo appunto che l’assenza di attività fisica unita a regimi alimentari ad elevato contenuto di zuccheri possano predisporre ad Alzheimer e Diabete Mellito di tipo 2. Come puoi notare, però, si tratta di una summa di elementi tra loro complementari.

Sarà lo stile di vita a fare la differenza, non la singola variabile. Non ti fidi? Bene, andiamo allora più nello specifico, parlando di neuro-nutrizione. Nel libro di Lisa Mosconi “nutrire il cervello” è possibile trovare esempi di differenze neurologiche tra chi segue una dieta sbilanciata, ricca di alimenti raffinati, e di chi invece segue una dieta sana. Quali sono le differenze?

Il cervello del primo (dieta sbilanciata) presenta caratteristiche di invecchiamento precoce rispetto al secondo, in perfetta salute. Ancora una volta, la scienziata non mette alla forca alcun alimento, ma ribadisce l’importanza dello stile di vita a tutto tondo.

Quindi?

In generale, zucchero fa male al cervello? No, anzi. Senza glucosio, il tessuto nervoso sarà costretto a correre ai ripari utilizzando carburante non preferenziale. Casi simili possono accadere, in assenza di patologia, in persone che decidano deliberatamente di seguire un regime alimentare chetogenico (alimentazione basata su grassi e proteine, carboidrati esclusi o sotto il 5% del consumo calorico giornaliero). Occhio però a non esagerare.

L’eccesso di cibo spazzatura, contenente elevate quantità di zuccheri contribuirebbe, come sostenuto da Lisa Mosconi, ad invecchiamento cerebrale precoce. Ora, un’ultima considerazione.

Lo zucchero fa male al cervello e al portafoglio

Trovo insensato mostrare dati riguardanti le percentuali di zuccheri contenute nei cibi di pessima qualità. Sarai tu a doverti informare, a capire come funziona per ottenere il massimo dal tuo corpo. L’educazione alimentare è importantissima. Dare un occhi ai valori nutrizionali degli alimenti che butti nel carrello, ogni tanto, non sarebbe male, il segreto però sta nel saperli interpretare correttamente. Hai dei dubbi? Evita il “fai da te”, rivolgiti ad un esperto. E, se sei ancora al bar, se segui uno stile di vita attivo…una bustina di zucchero puoi certamente concedertela.

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