Il nootropo che ti fa diventare più furbo, migliora la memoria e persino la forma fisica. Il segreto dell’intelligenza, dei più grandi maestri di tutti i tempi. Un’idea che ha da sempre affascinato l’essere umano. Ora, poniamoci la domanda: tutto ciò può essere reale? E soprattutto, a cosa ci si riferisce quando si parla di nootropi?

In questa guida troverai:

  • Nootropi: perché sono così famosi?
  • Differenze tra nootropi naturali e farmaci nootropi;
  • Linee guida sull’utilizzo dei nootropi;
  • Dove comprare e come scegliere le migliori sostanze legali.

Che razza di droga era? Non sopportavo il disordine, non toccavo una sigaretta da sei ore, non avevo mangiato. Astemio e pulito. Che cavolo era? Una droga per farsi un trip nella fissazione ritentiva anale? Non ero fatto, non ero schizato, ero lucido. Sapevo cosa dovevo fare e come farlo.




Una citazione, tratta dal celebre Limitless, in cui uno spavaldo Bradley Cooper affronta la scoperta di una portentosa droga. La sostanza in grado di migliorare l’intelligenza dell’essere umano, fino a renderlo perfetto. E, appunto, si tratta dell’NZT. Dopo poco tempo, ai primi effetti portentosi si sostituisce un forte malessere. Si, perché non è oro tutto ciò che luccica.

Il nootropo, tra mito e realtà

L’NZT, nella finzione cinematografica, sarebbe un farmaco nootropo sperimentale, che presenta pesanti effetti collaterali. E questo, forse, è l’aspetto che più si avvicina alla realtà. Difficilmente, in natura, esistono sostanze in grado di dare effetti esclusivamente positivi. Perché ad ogni azione, corrisponde una reazione.

Ad ogni picco, corrisponderà un down di eguale intensità. Un esempio concreto sono appunto gli steroidi anabolizzanti, in grado di migliorare in un primo momento la sintesi proteica e il recupero del soggetto, per poi provocare rovinosi effetti collaterali.  Senza divagare troppo, torniamo a noi: è possibile che, nella realtà, esista un farmaco simile all’NZT?

Droghe per diventare più intelligente | Psicologia Cognitiva Applicata

La parola Nootropo è di estrazione greca, e significa appunto “nutrire la mente”. I nootropi quindi vengono classificati come sostanze in grado di interagire direttamente con determinati meccanismi cerebrali. Da qui nasce il prepotente mito riguardante i superfood, sia naturali che farmaci. Di cosa si tratta? Quali sono le differenze tra i nootropi naturali e i farmaci sintetizzati in laboratorio?

Il migliori nootropi naturali

Oltre al nootropo caffeina, la natura ci regala alcune chicche parecchio interessanti, che vale la pena elencare. Benché abbiamo già descritto nei particolari la nostra top 3, ne esistono tanti altri. Ecco un elenco più o meno completo delle sostanze che sono state studiate a livello scientifico:

Gli effetti ottenuti variano, dal miglioramento cognitivo generale, all’aumento di performance di una singola funzione (memoria, creatività, ragionamento, memoria di lavoro, etc…). Vale la pena sottolineare però che esistono ancora pochissime ricerche a riguardo, e che spesso il campione preso in considerazione per gli studi è patologico. Cosa significa?

I risultati ottenuti su un campione patologico non sono validi e generalizzabili a persone in salute. Gli effetti osservati potrebbero infatti essere dovuti ad un contrastare i sintomi della malattia. Il ginseng, per esempio, avrebbe benefici su performance di memoria solo su anziani con demenza. Su giovani sani, non è stato rilevato alcun effetto (Sorensen, Sonne, 1996). Per avere risposte più concrete, non resta che aspettare i prossimi studi.

Ad oggi, per mancanza di evidenze, non esisterebbe in natura alcuna pillola magica. La caffeina può migliorare le performance psicofisiche in generale, in presenza però di probabili effetti collaterali. E per i farmaci, invece?

Farmaco nootropo: la verità sull’NZT

Nella clinica, esistono numerosi farmaci utilizzati nel trattamento di malattie neurodegenerative, e nel contrastare il declino cognitivo dell’individuo. Da qui, la domanda: potrebbero, questi farmaci, migliorare le performance cognitive di persone sane? La risposta è in realtà stata già scritta in precedenza, ed è…

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In teoria, no. Per il fatto che appunto, il farmaco avrebbe un effetto nel contrastare la malattia, e non un effetto potenziante a prescindere (magari fosse così semplice). In pratica, invece, alcuni di essi possono dare un potenziamento. Andremo qui ad analizzare uno degli studi più completi a riguardo.

Fond e colleghi, nel 2015, hanno esaminato ogni studio presente in letteratura, monitorando lo “stato dell’arte”. I vari farmaci sono stati suddivisi in sei grandi macroaree:

  • Catecolaminergici  (Caffeina, Mefilfeindato, Modafinil, agenti anti depressivi serotoninergici e noradrenergici, anfetamine etc…);
  • Colinergici (Nicotina, Donezipil, Varenicilina, etc…);
  • Glucocorticoidi (Idrocortisone);
  • Glutammatergici (Ampachine, Racetam, etc…);
  • Instaminergici;
  • Melatoninergici (melatonina, agomelatina).

Alcune delle sostanze citate mostrano effetti positivi. Secondo lo studio, tuttavia, per la maggior parte di esse non esistono dati sufficienti né a confermare né a rigettare un’ipotesi di efficacia. Per una comprensione più approfondita, ti consiglio di leggere lo studio citato. Che noia, vero?

Linee guida sull’utilizzo dei nootropi nella vita quotidiana

L’organizzazione mondiale della sanità, detta anche WHO (World Health Organization) pubblica spesso note e manuali sulla nutrizione umana. Nella quasi totalità dei casi, è possibile scaricare gratuitamente i documenti, organizzati in base al topic.

Così come è possibile scaricare le linee guida sulla nutrizione, possiamo trovare anche ambiti relativi alla cognizione. C’è per caso un articolo, o una qualunque pubblicazione relativa ai nootropi naturali, o ai farmaci nootropi?

Prendiamo, per esempio, le linee guida sulla riduzione del rischio di declino cognitivo e demenza in persone sane. Quante volte lo zenzero, il ginseng, il piracetam o il modafinil vengono nominati? ZERO. Il capitolo relativo all’ottimizzazione della nutrizione cita i seguenti integratori: vitamina B, antiossidanti, omega-3 e Ginkgo. Perchè?

Semplicemente, come detto in precedenza, la letteratura scientifica è ancora troppo giovane. Non esistono, quindi, linee guida in merito. La ricerca al miglior nootropo della terra sembra quasi giunta alla fine.

Il nootropo che migliora l’intelligenza: la dura realtà

Come avrai capito, non è ad oggi possibile affermare che esistano nemmeno lontanamente sostanze simili all’NZT. Per ora sarebbe come credere agli UFO. Nel caso dei farmaci, poi, l’assunzione è altamente sconsigliata. In mancanza di studi, non siamo a conoscenza di eventuali effetti collaterali sia su breve o lungo periodo.

Un cervello bello | Psicologia Cognitiva Applicata

Per i nootropi naturali, invece, il discorso cambia leggermente. Le differenze individuali giocano un ruolo fondamentale, sempre. Così, ciò che potrebbe funzionare per me, potrebbe non funzionare per te, e viceversa. Integratori come L’Ashwagandha e la caffeina vengo impiegati con successo in determinate tipologie di preparazioni sportive.

Nel caso tu volessi provarli, sei libera/o di farlo, ma devi essere consapevole che:

  • L’NZT non esiste: gli effetti saranno quindi modesti, e ottenibili solo in condizioni di dieta equilibrata ed esercizio fisico;
  •  Non dimenticarti delle differenze individuali: se un nootropo naturale ha effetto su di te, potrebbe non averne su altri. In mancanza di importanti dati statistici, è impossibile affermare a priori che una sostanza funzioni;

Ecco alcuni esempi di integratori validi:

✔️Ashwagandha Bio Nutravita

✔️Cordyceps 500mg FairVital

✔️ Bacopa Monnieri

✔️ Caffeine Tabs Yamamoto Nutrition

Troverai inoltre consigli sulle grammature su Examine.com, uno dei migliori siti web al mondo sull’integrazione a tutto tondo.

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