Riabilitazione infantile con i videogiochi? Lo stereotipo generale che circonda i videogiochi d’azione, i cosiddetti sparatutto, è che comportano nei videogiocatori aumento dell’aggressività e diminuzione della capacità morale e dell’empatia. Vari studi scientifici supportano l’ipotesi contraria. La relazione tra comportamento aggressivo e passione per il gioco è pura speculazione e non gode di nessun fondamento.

Se i videogiochi, al contrario, avessero un effetto positivo sulla nostra mente? Nell’articolo del mese scorso abbiamo riportato gli effetti generali dei videogiochi sulla cognizione. Oggi invece parleremo di riabilitazione cognitiva infantile con i videogiochi d’azione: un concetto che farebbe rabbrividire moltissimi genitori!

In uno studio del 2013 pubblicato su Current Biology di Franceschini, Gori, Ruffino, Viola, Molteni e Facoetti è stato proposto un metodo innovativo per l’intervento e il trattamento della dislessia evolutiva, un disturbo dell’apprendimento (DSA) molto noto e comune.

DSA, lettura e apprendimento

La dislessia è un DSA che intacca la capacità e l’apprendimento della lettura, a fronte di un quoziente intellettivo nella norma. La causa della dislessia non è ancora stata definita con chiarezza anche se vi sono teorie più accreditate rispetto ad altre (vedi la teoria del deficit magnocellulare, uno strato del talamo che si occupa dell’analisi delle informazioni visive provenienti dalla retina).

Riabilitazione infantile con i videogiochi d’azione: è possibile?

Anche se ci sono già in commercio trattamenti efficaci per la dislessia, che con molti sforzi permettono di compensare le abilità deficitarie, recenti studi  hanno portato vari accademici dell’Università di Padova a ipotizzare un nuovo tipo di intervento: i videogiochi d’azione.

L’attenzione visiva infatti è disfunzionale nella dislessia e gioca un ruolo fondamentale nella lettura: permette di isolare e selezionare cognitivamente i grafemi per poi applicare la conversione grafema-fonema che ci consente leggere.

Riabilitazione infantile con i videogiochi e dislessia

È ormai noto che i videogiochi d’azione allenano e aumentano la capacità dell’attenzione visiva e di conseguenza potrebbero quindi migliorare la capacità di isolare un grafema dagli altri stimoli e favorire la conversione grafema-fonema.

Tale ipotesi è stata testata attraverso uno studio pre-post su 20 bambini dislessici ai quali sono state misurate le abilità di lettura di parole e pseudoparole prima e dopo 12 ore di gioco con due videogiochi differenti, uno d’azione e uno non d’azione, selezionati tra i giochi di Rayman Raving Rabbids per Nintendo Wii.

I risultati mostrano che, se prima del training i bambini avevano le stesse capacità di lettura, dopo le 12 ore di gioco il gruppo di bambini che ha giocato con il minigioco di azione ha mostrato un significativo aumento delle abilità di lettura rispetto al gruppo di bambini che ha giocato con l’altro videogioco.

Riabilitazione infantile con i videogiochi d’azione: è possibile?

Il miglioramento è avvenuto in termini di velocità di lettura (numero di sillabe lette al secondo) e non ha comportato diminuzione della accuratezza di lettura. L’efficienza del trattamento pare essere maggiore rispetto a qualsiasi altro trattamento in commercio e richiede meno sforzo cognitivo individuale. Inoltre un intervento di questo tipo permetterebbe ai bambini dislessici di poter svolgere il trattamento psicologico da casa, divertendosi e evitando di doversi spostare nei vari centri di riabilitazione!

Per non incorrere però nel disturbo di dipendenza dai videogiochi (inserito per la prima volta nel DSM V), vengono caldamente raccomandati il controllo regolare di uno psicologo sul trattamento e quello di un genitore sul tempo che il bambino spende giocando.

Se vuoi saperne di più, ti invito nuovamente a leggere la ricerca di Franceschini e colleghi, cliccando qui. Ci vediamo a Febbraio 2020, auguri in Anticipo.

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Eleonora Minissi PhD – Team PCA

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