Negli ultimi anni, i social media sono diventati parte integrante della nostra vita, cambiando radicalmente il modo di comunicare e di ricevere e condividere informazioni. In particolar modo Facebook che con più di 2 miliardi di utenti è stato registrato come social network più popolare al mondo nel 2017. Nonostante diverse ricerche in letteratura hanno sottolineato la potenziale importanza delle interazioni online per accrescere il benessere soggettivo, queste piattaforme nascondono un lato oscuro derivante dall’uso problematico che si fa di essi.

L’uso problematico dei social

Considerando la popolarità di Facebook, molti studi si sono concentrati su di esso per definire quello che è un uso problematico dei social network. Nonostante non ci sia un consenso universale sullo stabilire questo uso problematico alla stregua del gioco patologico, esso condivide alcune caratteristiche con il costrutto di dipendenza comportamentale o da sostanza.

Il lato oscuro di Facebook_ dipendenza comportamentale da social (1)

Per esempio, tolleranza, astinenza, salienza e modificazione dell’umore. Ciò sarebbe dato da un uso eccessivo e soprattutto compulsivo che si fa di questa piattaforma, che contribuisce a sviluppare questo fenomeno simile alla dipendenza.

Teorie e modelli sull’uso problematico dei social e Facebook

Una delle teorie più importanti in questo senso è stata postulata da Caplan nel 2010, facendo riferimento all’uso problematico di Internet ed adattandola nel tempo all’uso problematico di social network come Facebook.

Secondo il modello, le persone che preferiscono interagire chattando sui vari social network sono più inclini ad utilizzare questa strategia comunicativa rispetto ad una faccia a faccia. Il secondo potrebbe infatti rappresentare una fonte di stress, anziché di confronto costruttivo.

Utilizzare questa strategia comunicativa può essere associata con una scarsa auto-regolazione, con conseguenti pattern di pensieri ossessivi associati all’uso dei social network e all’uso compulsivo di essi. Ciò può chiaramente portare a conseguenze negative nella vita quotidiana.

Un recente studio mostra risultati interessanti, riguardo ai giovani adulti italiani. Le difficoltà a limitare l’utilizzo di Facebook è fortemente legato ad usare questo social per regolare l’umore, piuttosto che ad una preferenza per le interazioni sociali online.

Il lato oscuro di Facebook_ dipendenza comportamentale da social (1)

Per concludere

La ricerca sta lavorando in questo senso per indagare maggiormente questo comportamento disfunzionale, cercando correlati neurali o psicofisiologici che spieghino l’uso problematico di Facebook e per trovare varie strategie terapeutiche per combattere un fenomeno che sta crescendo a vista d’occhio, con la crescente popolarità di altri social network come Instagram.

Vuoi saperne di più su questo fenomeno? In questo link troverai uno studio italiano sull’uso problematico di Facebook.

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Andrea Salaris