Intelligenza e videogiochi

Vari studi supportano l’ipotesi che sia possibile testare e misurare l’intelligenza attraverso i serious games, ossia i giochi che vogliono insegnare qualcosa o che permettono di sfidare le proprie abilità cognitive; un esempio è la ricerca di Quiroga et al., 2009 che abbiamo proposto nello scorso Cybrain Monday (vedi articolo qui)

E per quanto riguarda i casual games, ossia i videogiochi commerciali che tutti conosciamo, come si relazionano con l’intelligenza?

Videogiochi: quando stimolano la cognizione

Studi e modelli teorici precedenti (e.g., Ackerman, 1988; Quiroga et al., 2009) hanno permesso di definire le tre caratteristiche che un video game deve avere per far sì che intelligenza e altre abilità cognitive più specifiche siano necessarie per il raggiungimento di una performance ottimale, senza che si verifichi l’effetto apprendimento:

  • Complessità moderata
  • Bassa consistenza tra gli items/livelli
  • Impossibilità di trasferire abilità apprese previamente a nuovi livelli (incapacità di transfer)

Videogiochi commerciali e abilità cognitive

Immagina di dover affrontare un test di intelligenza a valenza oggettiva, come la WAIS IV. Prendi l’appuntamento dallo psicologo e il giorno prima cerchi di andare a letto presto, non bevendo alcol e mangiando bene. Ti presenti puntuale e, una volta preparato il materiale, lo psicologo inizia a somministrarti le 15 prove della WAIS, che poco hanno in comune con le attività della vita quotidiana. Passata un’ora e mezza ti ritrovi cognitivamente distrutto e probabilmente annoiato da prove lunghe e ripetitive.

E se il test di intelligenza fosse un videogioco?

Uno studio di Quiroga et al. del 2019 pubblicato su Intelligence, ha voluto studiare il rapporto tra intelligenza e performance in 10 videogiochi commerciali per Nintendo WiiU e IPad.

L’idea generale è che se i videogiochi richiedessero davvero il coinvolgimento delle abilità cognitive, le correlazioni tra i punteggi ai test relativi alle abilità considerate e la performance di gioco rimarrebbero costanti anche a seguito di ore e ore di gioco, indipendentemente dal genere del videogame considerato.

Uno studio Interessante

Iintelligenza fluida (ossia la capacità di sviluppare un ragionamento), abilità visuospaziale e velocità di percezione sono state misurate rispettivamente con i test D-48, Ragionamento Astratto (DAT-5), Fattore Spaziale (PMA), Ragionamento Spaziale (DAT-5), Velocità di Percezione e Accuratezza (DAT-5) e Toulouse-Piéron Revisionato. I punteggi ottenuti ai test sono stati poi computati tutti insieme per ottenere un valore individuale di intelligenza generale g.

Nelle sessioni sperimentali successive è stato chiesto ai partecipanti (137 studenti di psicologia di nazionalità spagnola con esperienza di gioco previa nulla) di giocare a un numero prestabilito di livelli, o per un intervallo di tempo ai seguenti videogiochi commerciali:

  • Space Invaders e Splatoon: shooter games, il primo per IPad il secondo per WiiU
  • Sky Jump, Unpossible e Crazy Pool: sport games, tutti e tre per IPad
  • Edge: genere piattaforma, per WiiU
  • Rail Maze e Art of Balance: strategy games, il primo per IPad e il secondo per WiiU
  • Blek e Hook: genere puzzle, entrambi per IPad.

I videogiochi sono stati selezionati a seguito di una revisione sistematica di usabilità e delle abilità cognitive che possono richiedere. Sono stati selezionati dei videogiochi dal contenuto neutro, così da non toccare la sensibilità dei partecipanti.

Le variabili dipendenti usate per misurare la performance dei giocatori sono svariate e spaziano dal tempo impiegato per finire un livello, al numero di morti e al punteggio ottenuto.

I risultati

Sia per i videogiochi, che per i test psicometrici, è stato applicato un modello a 1 fattore di modo da ottenere delle rappresentazioni generali di performance ai videogiochi e di intelligenza. Un modello di equazione strutturale (SEM) ha poi permesso di mettere a confronto i due modelli a 1 fattore e di verificarne l’ordine di grandezza della covarianza. I risultati del SEM mostrano che tra performance ai videogiochi commerciali e intelligenza dei soggetti vi è una correlazione r2= 0.79 (p < .001), quindi scientificamente significativa. FUNZIONA!!

Un risultato del genere permette di concludere che i videogiochi commerciali che possiedono determinate caratteristiche potrebbero essere usati per valutare l’intelligenza, al posto dei tradizionali test carta e penna.

Immagina quanto potrebbe essere divertente sia per bambini che per adulti 😊

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Eleonora Minissi  PhD – Team PCA

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