Lo zenzero è una spezia che ormai è facile trovare nelle cucine italiane. Alcuni sostengono che possa migliorare sensibilmente la prestazione cognitiva e che aiuti il corpo a bruciare grasso. In altre parole, che faccia dimagrire e che renda il nostro cervello più reattivo. In questa breve guida scoprirai:

  • I benefici scientifici dello zenzero sulle prestazioni cognitive;
  • I benefici scientifici dello zenzero sul dimagrimento;
  • Il miglior modo per utilizzare lo zenzero come integratore alimentare.

Se non hai voglia di leggere, e vorresti comunque saperne di più ti lascio il nostro video YouTube a riguardo. Ti chiedo scusa in anticipo per l’audio di seconda mano. Purtroppo, è stato uno dei primi contenuti realizzati, e niente… abbiamo usato un samsung da 80 euro. Ora, bando alle ciance! Pronti ad iniziare?

Zenzero e Funzioni Cognitive

Lo zenzero, oltre ad essere utilizzato da mia madre per suo il celebre risotto, può essere annoverato tra i rimedi della medicina popolare cinese, aiurvedyca, e tra i nootropi naturali. Gli effetti più famosi riguardano la riduzione di sensazioni di nausea, una diminuzione del rischio di cancro al colon e la possibile riduzione di livelli troppo elevati di colesterolo. Esistono effetti comprovati dalla scienza riguardo alle prestazioni psicofisiologiche? In parte si.

Nel 2011, Saenghong N e colleghi hanno indagato gli effetti dello zenzero sulle funzioni cognitive. I risultati sembrerebbero supportare l’ipotesi che dosi giornaliere influirebbero positivamente su tempi di reazione e memoria di lavoro. Andiamo ad analizzare brevemente il paper.

La quantità di radice assunta dai partecipanti variava tra i 400 e gli 800 mg, una volta al giorno, per l’intera durata dello studio (circa due mesi). Le valutazioni sono state svolte con batterie di test computerizzate, in tre tempi differenti (prima dell’intervento, a un mese dall’intervento, e alla fine). Quindi? Sarebbe possibile ritenere lo zenzero un nootropo naturale a tutti gli effetti?

Lo Zenzero scioglie il grasso addominale e migliora l'intelligenza

La risposta è incerta. Si, perché se da un lato abbiamo risultati certamente interessanti, dall’altro troviamo limiti importanti, che vale la pena citare. Il campione preso in considerazione era composto solo da donne di età compresa tra i 50 e i 56 anni. Perché questa informazione è tanto importante, tanto da mettere in discussione le conclusioni dello studio? 

Se lo studioso x ottiene dei risultati incredibili, riguardo ad una sostanza y, sugli anziani di 80 anni, allora quei risultati potranno essere considerati validi solo per…gli anziani di 80 anni! Spesso, invece, le persone tendono a generalizzare, ritenendo valido l’effetto della sostanza y per tutti.

Per quanto lo studio di Saenghong e colleghi possa essere ritenuto valido, non sarà possibile affermare che lo zenzero migliora in generale la performance cognitiva (a meno che tu non sia una donna tra i 50 e i 56 anni). Esistono studi relativi all’efficacia di tale sostanza su giovani, o sportivi?

Non che io sappia. Per concludere, quindi, la scienza ci dice che su un certo tipo di popolazione (donne tra i 50 e i 56 anni) integrare di zenzero potrebbe risultare utile. In assenza di altre pubblicazioni, non ci resta che aspettare di avere prove scientifiche anche per giovani adulti non affetti da patologia. Ora, la seconda domanda da un milione di euro: lo zenzero fa dimagrire?

Zenzero ed Effetti Termogenici

Lo zenzero viene spesso indicato come termogenico, ovvero come sostanza in grado di stimolare il metabolismo lipidico e quindi di mettere il corpo in condizione di bruciare più grassi rispetto al solito. In parole povere, promuoverebbe la perdita di massa grassa.

Nel 2012, Mansour  e colleghi hanno approfondito questo aspetto. I risultati dello studio hanno supportato l’ipotesi che un uso moderato di zenzero al giorno potrebbe aumentare la termogenesi e diminuire lo stimolo della fame. Come avrai ben capito dall’intervento precedente, però, non è oro tutto quello che luccica. Andiamo ad approfondire anche questo paper, esponendone punti forti e punti deboli.

Il focus dello studio era rivolto appunto nel valutare gli effetti termogenici, e di sensazione di sazietà, su individui con BMI superiore a 27. Ti ricordo che il BMI (Body Mass Index), o Indice di massa corporea) è un parametro biometrico che calcola una stima della massa totale del soggetto. Una misura utile in caso di patologie, come l’obesità. Un BMI compreso tra i 20 e i 25 viene considerato normopeso, tra il 25 e il 30 sarà sovrappeso, e sopra il trenta obeso.

I partecipanti allo studio, quindi, versavano in condizione di sovrappeso. In questo caso, la dose giornaliera era leggermente superiore alla precedete, con due grammi al giorno.  Ed effettivamente i risultati, con varie analisi e valutazioni biomediche, sono parecchio interessanti:

  • Aumento costante della termogenesi;
  • Diminuzione della sensazione di fame.

I partecipanti, di fatto, hanno mangiato di meno e si, c’è stato un dimagrimento. Quali sono i limiti di questo promettente studio?

Data la scarsa numerosità e le caratteristiche specifiche del campione, i risultati non sono generalizzabili a sportivi o a persone normopeso (vale il discorso di prima, anche qui la popolazione è differente). Dieci persone possono andare bene per uno studio pilota. A supporto di tale ipotesi, gli autori stessi affermano che occorreranno altre ricerche per supportare la loro ipotesi.

Considerazioni teoriche finali

Dopo averti mostrato due studi, che esemplificano in modo esemplare la situazione odierna su zenzero e company, possiamo tirare le dovute conclusioni. Abbiamo, come spesso accade nel campo dell’integrazione, numerose prove dell’efficacia di sostanze su campioni o di anziani, o patologici. Ciò che manca è la prova empirica su giovani adulti privi di patologia.




Il discorso è sempre lo stesso, e rimane sempre valido: non fidarti di nessuno, prova. La scienza stessa è in grado di darti un’idea di ciò che può o non può funzionare. Al di là di questo, nessun articolo scientifico o esperto possiede la verità.

I risultati di questi due studi su zenzero, prestazione cognitiva e termogenesi rappresentano un ottimo punto di partenza per ricerche future sugli effetti dello zenzero, che potrebbe essere un buon integratore, se inserito in una strategia alimentare ben pensata. Non fermarti alle apparenze o alle pubblicità. Informati, rivolgiti a professionisti e sperimenta. Ognuno, purtroppo o per fortuna, è diverso e reagirà in modo differente alle varie sostanze, nootropi compresi.

Dalla teoria alla pratica: come scegliere i migliori integratori a base di zenzero, e come utilizzarli

Dopo aver capito che non ci sono prove di un’efficacia su cognizione e dimagrimento su giovani adulti, né tantomeno su sportivi, andiamo a risolvere l’annosa questione del “come si usa”. Perché infatti, come ribadito nel paragrafo precedente, nessuno ti vieta di provare. Parti dal presupposto, però.

Proviamo a ragionare sui dati che abbiamo appena visto, per poi giungere ad un pensiero concreto. Ricorda però che si tratta appunto di un nostro ragionamento, non di un dato provato scientificamente, data la mancanza di evidenze scientifiche.

Degli studi presi in considerazione, non viene mai utilizzata una grammatura di zenzero inferiore al grammo. Nel primo, i partecipanti assumono per due volte al giorno 800mg, mentre nel secondo abbiamo 2g, una sola volta al giorno. Potrebbe avere senso quindi evitare gli integratori che contengono, per porzione, quantità inferiore al grammo.

Un buon integratore, economico e valido, potrebbe quindi essere l’estratto di zenzero della SimplySupplements.

Sul timing di assunzione, non esistono linee guida. Osservando però il secondo studio, cosa possiamo portarci a casa? L’effetto di percepita sazietà potrebbe aiutare in casi di ipocalorica, prima dei pasti. 

Personalmente, credo che esistano altri nootropi naturali molto più validi, rispetto al nostro amico Zenzero. Sto parlando della Caffeina, dell’Ashwagandha e del Coleus forskohlii, i tre migliori nootropi naturali della storia. Scopriamoli, insieme.

Amedeo, PCA Team