Videogames e Abilità Cognitive: ti conviene giocare

Videogames e abilità cognitive? I videogiochi rendono intelligenti, ricchi, magri e famosi. Quanto di ciò che ho detto è vero? Andiamo a scoprire di più, con questo straordinario articolo della nostra preparatissima Lela.

Dagli anni ’90 a oggi moltissimi laboratori per tutto il mondo hanno iniziato ad occuparsi di ricerca in ambito gaming e degli effetti che i videogiochi hanno su cognizione, abilità motorie e personalità. Il protocollo metodologico utilizzato in questo tipo di ricerche segue due vie differenti: design sperimentale o design semi-sperimentale.

Prendendo in considerazione un videogioco specifico o un genere di videogiochi, il design sperimentale si utilizza quando la performance cognitiva di un campione di soggetti a seguito di un training con il gioco viene confrontata con la performance cognitiva previa al training (pre-post test) mantenendo un gruppo di controllo. Il design semi-sperimentale, invece, consiste nel confrontare la performance cognitiva di giocatori esperti al gioco/genere considerato con quella di persone che non conoscono il gioco.

Videogames e abilità cognitive: la ricerca scientifica

I videogiochi hanno il potenziale di allenare indirettamente le abilità cognitive, e potrebbero quindi  essere utili anche per la valutazione delle stesse. Powers e colleghi, attraverso due meta-analisi del 2013, hanno cercato di capire quale sia effettivamente il potenziale dei videogiochi nel migliorare determinate abilità cognitive (Cohen effect size).

Prendendo in considerazione 71 studi semi-sperimentali e 45 sperimentali, è stato analizzato l’effetto di vari generi di videogiochi su differenti abilità soggettive (elaborazione uditiva, visiva, abilità motorie e funzioni esecutive).

I risultati della meta-analisi dimostrano che per quanto riguarda gli studi sperimentali l’effetto dei videogame su cognizione (i.e., elaborazione dell’informazione) è d = 0.48, 95 % CI [0.35, 0.60] è a cavallo tra il leggero e il moderato. Per quanto riguarda invece gli studi semi-sperimentali, l’effetto generale sull’elaborazione dell’informazione sarebbe moderato (d = 0.61, 95 % CI [0.50, 0.73]).

Tali risultati sono molto generici, poiché prendono in considerazione studi che hanno utilizzato differenti generi di videogiochi, per differenti console (playstation, computer, Wii, Xbox etc), in campioni differenti (bambini, adulti, anziani etc), pubblicati su journal differenti (prima/seconda fascia).

Importante sottolineare che negli studi sperimentali il periodo di training non è sempre lo stesso. C’è chi ha optato per solo 15 minuti di allenamento, e chi invece ha usato più 50 ore. Nonostante alcune differenze tra gli studi considerati, il risultato di entrambe le meta-analisi è promettente.

I risultati

Nel paper è infatti possibile incontrare effect size più specifici, relativi a campioni, generi di gioco, o design particolari. Ad esempio, per quanto riguarda l’età dei partecipanti, sia nei disegni sperimentali che nei semi-sperimentali, il miglioramento dell’elaborazione dell’informazione è risultato essere più funzionale negli adulti rispetto che nei più giovani. Il risultato più promettente riguarda gli over 55 che negli studi sperimentali migliorano le loro abilità cognitive attraverso il gioco in maniera moderata, d = 0.63, 95 % CI [0.44, 0.82].

Invece, per quanto riguarda il genere di videogioco con più potenziale, come è emerso da altri studi, pare che gli action video games siano i più promettenti. Come suggerisce Daphne Bavelier (2012), potrebbe essere perché i videogiochi di azione allenano la abilità di apprendere cose nuove (“learning to learn”). Infine…

Le abilità di dual/multi tasking e task switching (non solo durante il gioco) dei videogiocatori esperti superano di gran lunga quelle dei non videogiocatori in tutte le età (dual/multi tasking d = 0.67, 95 % CI [0.51, 0.84]; task switching d = 0.67, 95 % CI [0.33, 1.02]). Questo mostra ancora una volta il grande potenziale di questi strumenti per il training indiretto.

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Eleonora Minissi PhD – Team PCA

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