Avrai sicuramente sentito parlare di falsi ricordi, e di come sia possibile impiantare nella memoria degli esseri umani eventi mai avvenuti. Anzi, da psicolog*, studente/essa o appassionat* di psicologia, può anche essere che tu abbia studiato argomenti simili. E, da cittadino italiano, potresti anche aver sentito parlare dei diavoli della bassa modenese, uno scandaloso fatto di cronaca nera a cavallo degli anni 90′. Applicheremo, oggi, la psicologia cognitiva, ad un esempio nostrano. Oggi, si parlerà di falsi ricordi made in italy.

I diavoli della bassa modenese

diavoli della Bassa modenese, o pedofili della Bassa modenese, è una espressione giornalistica riferita a una presunta setta che, tra il 1997 e il 1998 nei due paesi di Mirandola e Massa Finalese, nella Bassa modenese, avrebbe organizzato riti satanici nei quali sarebbero stati molestati e assassinati bambini. Dalla denuncia di uno dei bambini, seguì una vasta indagine e l’allontanamento definitivo di sedici bambini dalle proprie famiglie; la verità processuale stabilì che non ci furono riti satanici né tanto meno che vennero commessi omicidi e venne inoltre ipotizzato che le tecniche di interrogatorio dei bambini avessero portato a far credere a questi falsi ricordi

Questa citazione, presa direttamente da Wikipedia, ha davvero fondamenti evidencebased, oppure si tratta di una neuroscemenza?  Come ogni volta, ad aiutarci è la scienza. In particolare, una delle esperte mondiali di memoria e sindrome dei falsi ricordi, Elizabeth Loftus. Ci serviremo, perciò, delle ultime pubblicazioni per darvi un’idea di ciò che realmente potrebbe essere accaduto.

Un altro motivo per cui siamo stati fortemente motivati a scrivere questo articolo, è la centralità che figura dello psicologo ha ricoperto. Partiamo dalla cronaca, per approdare, in un secondo momento, al confortevole porto delle scienze cognitive.

Vent’anni fa, in provincia di Modena, sedici bambini tra i comuni di Massa Finalese e Mirandola furono allontanati per sempre dalle loro famiglie, accusate di far parte di una setta di satanisti pedofili. Ma questa storia, proprio come le vecchie audiocassette, ha due lati. In quale dei due si nasconde la verità?”

Veleno

Altra citazione, da Veleno, il podcast di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, disponibile su Rai.it. Nel caso volessi farti un’idea dettagliata dei fatti, ti consiglio caldamente di ascoltare questo podcast. Io qui analizzerò sommariamente il caso, soffermandomi sui particolari utili a fini puramente scientifici e divulgativi. È davvero possibile impiantare falsi ricordi nella mente umana, senza che la persona in questione ne sia consapevole?

Falsi ricordi Made in italy_ i diavoli della bassa modenese (1)

Il ruolo dello psicologo nell’interrogatorio

Sedici bambini, di fatto, accusano i loro genitori di pedofilia e stupro. Non solo: secondo i piccoli, le vicende si sarebbero consumate in un cimitero, di notte. Le testimonianze delle presunte vittime vengono raccolte da psicologi e magistrati durante veri e propri interrogatori, per più ore consecutive. I minori poi verranno allontanati dalle loro famiglie, per non ritornare mai più.

La vicenda ha origine nell’ormai lontano 1998, e per alcuni versi non può dirsi ancora conclusa. Vorrei che tu, lettore, prestassi particolare attenzione all’anno. Si, perché, Elizabeth Loftus, massima esperta di false memorie sulla faccia della terra, iniziò le sue ricerche anni prima. Infatti, il primo paper della psicologa su argomenti simili viene pubblicata nel 1980.

Gli psicologi che quindi prestarono il loro contributo all’accusa avrebbero dovuto essere a conoscenza di queste ricerche. Più in generale, avrebbero dovuto essere a conoscenza del normale funzionamento del cervello umano, e quindi della possibilità di poter cadere nella sindrome dei falsi ricordi. Perché dico questo?

Anni dopo l’accusa di abuso rituale satanico venne archiviata, più della metà degli imputati completamente assolti. Alcuni delle presunte vittime, inoltre, ritireranno pubblicamente le accuse. Come hai potuto leggere sopra, si parla di falsi ricordi collettivi. Una cosa del genere potrebbe realmente accadere? Si. Perché, allora, i responsabili dell’area psicologica non vennero minimamente sfiorati da questo pensiero?

Elizabeth Loftus e sindrome dei falsi ricordi

La psicologa, massima esperta mondiale di falsi ricordi, supporta fortemente con numerose ricerche l’ipotesi seguente: ricordi di eventi mai avvenuti possono essere impiantati nella mente di persone, senza che esse ne abbiano coscienza. Nel suo più famoso esperimento, fortemente contestato da alcuni colleghi per i bruschi metodi, la Loftus riuscì a convincere i partecipanti di aver vissuto un’esperienza mai avvenuta. In che modo?

Falsi ricordi Made in italy_ i diavoli della bassa modenese (2)

L’intero campione venne posto davanti ad un racconto (falso) della loro infanzia. All’età di sei anni si sarebbero persi in un centro commerciale (trauma), per poi essere ricondotti alle famiglie da un anziano sconosciuto.Lo sperimentatore esortò loro a ricordare questo evento.

I famigliari e gli amici (complici dello sperimentatore) testimoniarono a favore del falso ricordo. Il 25% dei partecipanti, alla fine dell’esperimento, venne persuaso del fatto. Molti di essi, convinti di aver veramente vissuto quella situazione (mai avvenuta), descrissero in modo preciso l’accaduto con tanto di dettagli. Quale significato è possibile attribuire a risultati simili?

La mente umana è altamente influenzabile, sia da fonti scritte che orali. L’ambiente, come sempre, svolge un ruolo fondamentale. Sarebbe quindi possibile credere ad interi eventi mai avvenuti (sindrome del falso ricordo), solo in casi specifici. Occorrerebbe quindi un evento traumatico accaduto nel passato (perdersi da piccoli), e persone che supportino in modo attivo il ricordo (i famigliari). Sarebbe possibile generalizzare questi risultati al caso dei diavoli della bassa modenese?

Falsi ricordi made in italy

In parte, si. Nel caso di cronaca nera, l’evento traumatico consisterebbe nei presunti stupri. A supportare questa versione dei fatti, però, non ci sarebbero i famigliari dell vittime come nell’esperimento della Loftus, bensì (secondo il podcast Veleno sopra citato) le psicologhe che presero parte alle indagini.

Un’affermazione dura, che lascia molti dubbi. Sarebbe impossibile sapere con esattezza cosa accadde in quel paesino, tra il 1990 e il 2000. Una cosa, però, è certa: il nostro cervello, tende a processare un numero infinito di informazioni ogni secondo, e ad essere influenzato dall’ambiente in modo attivo. La creazione di falsi ricordi è quindi possibile, e anche facilmente attuabile nelle circostanze descritte dalla Loftus nel suo esperimento.Una delle due domande che ci siamo posti all’inizio rimane quindi irrisolta

Falsi ricordi Made in italy_ i diavoli della bassa modenese (3)

Non sapremo mai perché, quegli psicologi non si interrogarono su questa possibilità, nonostante le numerose ricerche già presenti in letteratura scientifica.

Nel caso volessi saperne di più su Elizabeth Loftus, clicca qui per accedere ad un documento con l’intera carriera della studiosa, ogni sua pubblicazione in merito.

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