Avrai sicuramente sentito parlare, direttamente o indirettamente, delle numerose pratiche
meditative e, più in generale, della meditazione. Che lo si voglia o meno, questo concetto è ormai
entrato a fare parte della vita di milioni di individui in tutto il mondo, come tecnica rivolta al
benessere psicofisiologico, all’autorealizzazione e all’aumento delle doti cognitive e sociali.

Ma di preciso, cos’è la meditazione? Quali sono i benefici che porta? Cosa succede al DNA, al
cervello e al corpo in generale quando entriamo in meditazione?

Queste sono le domande che migliaia di ricercatori, studenti e appassionati (me compreso) si sono
posti al fine di comprendere meglio questo magnifica tecnica millenaria. Purtroppo, per descrivere i
numerosi benefici ed effetti a livello cerebrale e corporeo della meditazione, non basterebbe un
solo articolo. Mi limiterò quindi a darti una descrizione sintetica della meditazione e vi parlerò
dell’effetto telomerasi.

Che cos’è la meditazione?

La meditazione è una pratica che si utilizza principalmente per raggiungere una maggiore
padronanza dell’attività della mente, dato che nel suo stato di “normalità” è dominata dal caos.
Il primo riferimento alla meditazione si può ritrovare nelle Upanisad, ovvero nelle sacre scritture
induiste compilate intorno al VIII sec. A.C. dove è indicata con il nome di dhyāna (traducibile con
visione).

Meditazione, DNA e benessere_ scienza e pratica (1)

Esistono moltissime tecniche meditative differenti, tra le quali la mindfulness, la meditazione
trascendentale, la meditazione vipassana, e tante altre. In generale, la meditazione viene
sfruttata per indurre uno stato di rilassamento, o come mezzo profondo per la crescita della
consapevolezza e della spiritualità dell’individuo.

Telomeri, Telomerasi e Meditazione

La telomerasi è un enzima che promuove la replicazione dei telomeri, proteine poste alla fine dei
cromosomi che hanno il compito di proteggerne la stabilità, promuovendone la longevità. Cellule
con telomeri corti e senza telomerasi sono a rischio di morte.

La telomerasi dipende da molti fattori, genetici e ambientali. Un suo aumento è tipico delle cellule giovani mentre una sua diminuzione è tipica di cellule vecchie. Tanto maggiore è l’attività della telomerasi tanto più lunghi saranno i telomeri. Alcuni studi hanno indagato gli effetti della meditazione sulla lunghezza di questi ultimi. Vediamoli insieme.

Meditazione, DNA e benessere_ scienza e pratica (1)

In un celebre studio, successivamente pubblicato nel libro “The telomere effect”, Jacobs, Epel e
Blackburn (2011), (qui vi rimando all’articolo completo) hanno evidenziato i seguenti effetti: in un
gruppo di soggetti, sottoposti ad un ritiro di 3 mesi, è stato evidenziato un aumento dell’attività
della telomerasi; questo aumento sarebbe legato all’aumento della percezione di controllo e della
diminuzione del neuroticismo.




Tale aumento di attività si riflette in un allungamento dei telomeri.
Successivamente Epel e Blackburn (2015) hanno ipotizzato quali fossero i meccanismi con cui la
meditazione porta all’allungamento dei telomeri. Secondo gli studiosi, riducendo gli ormoni dello stress, di conseguenza si riduce anche lo stress ossidativo, mentre l’aumento degli ormoni protettivi si traduce in un aumento della lunghezza dei telomeri.

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Giovanni Fanicchia