La concentrazione non è importante, è l’unica cosa che conta. Non mi credi? Per supportare la mia ipotesi, ho svolto un piccolo esperimento.

Mi sono servita di un canale come Instagram, tramite un sondaggio nelle Stories, per chiedere se c’è un particolare oggetto o accessorio del quale non puoi far a meno durante gli allenamenti settimanali. Successivamente, ho chiesto a chi a risposto quale fosse stata la sensazione provata.

Le risposte sono state molteplici: chi porta sempre con sé le proprie cuffie, chi il timer, chi il cardiofrequenzimetro, chi le fasce per i polsi e non avendole per quella determinata occasione ha avvertito un calo di performance, senso di debolezza e distrazione.

Tutto questo per introdurre una tematica alquanto rilevante quando parliamo di FOCUS E CONCENTRAZIONE in ambito sportivo-prestazionale. Ma prima, dimmi: quanto ne sai?

Cos’è la CONCENTRAZIONE?

Possiamo definirla la capacità di esercitare uno sforzo mentale intenzionale su un oggetto, sul compimento di un gesto o sull’azione più importante da svolgere in una data situazione.

Elementi fondamentali sono:

Oggetti “Sacralizzati”, Performance e Concentrazione

  • L’AMPIEZZA (tipo di focalizzazione ampia, che concerne più circostanze contemporaneamente – cambiamenti rapidi; focalizzazione stretta, al massimo uno o due stimoli)
  • La DIREZIONE (a sua volta esterna, dall’esterno all’oggetto, ed interna, da dentro all’esterno)
  • La CONSAPEVOLEZZA SITUAZIONALE (gestione del campo visivo, essere selettivi agli stimoli, ricercare gli elementi importanti cui dirigere l’attenzione)
  • Lo STIMOLO AMBIENTALE (essere selettivi, limitandosi nella quantità di informazioni che possono essere elaborate)
  • MANTENERE IL FOCUS (Rimanere concentrati nell’intera performance)
  • SPOSTARE L’ATTENZIONE (Capacità di Shifting tra uno stimolo e l’altro)

Ma, come avete confermato dalle vostre risposte, succede che paradossalmente per mantenere il nostro livello di AROUSAL allo stato ottimale utilizziamo una particolare strategia, che è quella dell’ATTENZIONE DISSOCIATA, spesso orientata verso alcuni oggetti, cui noi stessi riponiamo un particolare senso di “sacralità”, in quanto senza di essi “la nostra performance non sarebbe la stessa”.

Oggetti sacralizzati e concentrazione

E così c’è chi non può far a meno che mettersi le cuffie ed ascoltare i propri brani musicali preferiti: la musica può focalizzare l’attenzione e distogliere la mente dalle sensazioni di dolore e fatica; può essere utilizzata come stimolo per gli allenamenti più duri o come sedativo per momenti di ansia e nervosismo. Sincronizzare il proprio battito ai bpm serve a dare il giusto tempo ai movimenti e a prolungare la performance, senza che l’attenzione si sposti verso stati emotivi negativi tipicamente associati ad esercizi fisici ad alta intensità.

Chi necessita di avere al polso il proprio cronometro per gestire il tempo d’allenamento, i tempi di recupero, gestire la respirazione, o ancora il cardiofrequenzimetro per avere il controllo della propria FC, il quale può svolgere altresì una funzione stimolante nel provare a superare la propria prestazione fisica e automonitorarsi.

Chi ha bisogno delle proprie fasce per i polsi, in particolare nel sollevamento pesi, sia per un supporto extra nell’esecuzione degli esercizi, permettendo una maggiore grip, sia per avere miglior focus in allenamento sul gruppo muscolare che si vuole isolare, che un mero supporto mentale.

Tutti oggetti e strategie che possono condizionare positivamente le capacità atletiche e di performance, finchè restino tali e non sfocino in dipendenze patologiche.

Ti è mai capitato di utilizzare la tecnica dell’ATTENZIONE DISSOCIATA? Hai mai confrontato una tua esperienza disastrosa e una di successo in cui concentrazione e focus hanno fatto la differenza? Individua le tecniche e i motivi che hanno determinato i due diversi risultati e raccontatemelo nei commenti!

Apprezzi i nostri contenuti? Condividili con i tuoi amici sui tuoi social preferiti. Aiutaci a combattere le fake news sulla psicologia, iscriviti al nostro canale Youtube, ascolta i nostri podcast su Spotify, Apple Podcast e Spreaker. E che l’evidencebased sia con te.

Veronica Vita

Scopri come leggere migliaia di libri su marketing e psicologia gratuitamente